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Jean-Baptiste BLANC
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Jean-Baptiste BLANC
"Il poeta paesano"un opera realizzata dall'artista di Mouriès Morgan MIROCOLO
“Jan Batisto Blanc - Lou Felibre di Baragno” è un'accattivante raffigurazione artistica del félibre contadino
félibre Jean-Baptiste Blanc, conosciuto con lo pseudonimo di Jan di Baragno. È una celebrazione della sua vita, del suo lavoro e del suo profondo legame con la terra delle Alpilles.
Al centro dell'opera c'è un suggestivo ritratto di Jan di Baragno, che cattura immediatamente l'attenzione dello spettatore.
cattura immediatamente l'attenzione dell'osservatore. Il suo volto è catturato con grande fedeltà, mettendo in evidenza i suoi tratti caratteristici e la sua espressione
espressione, forse riflettendo il suo talento per la narrazione.
Lo sfondo dell'opera è circolare e di un giallo luminoso, che evoca il sole brillante che bagna i paesaggi emblematici della Provenza.
emblematici paesaggi della Provenza, dagli affioramenti rocciosi ai prati verdeggianti, fino ai tipici terreni agricoli con siepi della Vallée des Baux. Questo colore vibrante simboleggia il calore e la vitalità della regione, riflettendo l'ambiente naturale che ha fatto da sfondo alle storie di Jan di Baragno.
Il ritratto di Jan di Baragno è presentato in due parti distinte. La prima parte è un
del suo volto, mentre la seconda parte è più soggettiva e incorpora estratti dei suoi scritti in lingua italiana.
estratti dei suoi scritti in provenzale. Questi versi, tratti dal suo libro “Li passo tèms d'un bon pèr rèn”, aggiungono una dimensione poetica all'opera, offrendo uno sguardo alla ricchezza linguistica e culturale della Provenza.
I versi utilizzati nell'opera sono un apprendistato di conteggio in provenzale, tradizionalmente tramandato dai nonni della regione. Raccontano i litigi tra Monsieur Brun e Monsieur Ginous, aggiungendo un tocco divertente e simpatico all'opera. La forma utilizzata per ambientare questi versi evoca siepi e pascoli, ricordando i paesaggi tipici della regione in cui Jan di Baragno viveva come “Pelot”, il padrone della fattoria di Monblan. Questa sottile integrazione rafforza il legame tra il poeta e il suo ambiente rurale, aggiungendo al contempo una dimensione ludica e narrativa all'opera.
La frase sotto il ritratto è una rappresentazione simbolica dei bar di Entreconques.
Sebbene si trovi a nord della tenuta di Monblan, evoca la terra familiare in cui il poeta Jan di Baragno ha vissuto e lavorato per molti anni. Questa rappresentazione aggiunge un tocco personale all'opera, rafforzando il legame tra l'artista, il suo soggetto e l'ambiente che li circonda.
In conclusione, “jan Batisto Blanc Lou Félibre di Baragno” è una profonda esplorazione del 1
incarnato da questo emblematico poeta contadino. Attraverso quest'opera accattivante, noi
mondo autentico in cui le sue storie, il suo profondo legame con la terra delle Alpilles e il suo impegno nei confronti della cultura provenzale sono
il suo impegno per la cultura provenzale sono celebrati con passione e rispetto. È un vibrante omaggio alla ricchezza e alla diversità di questa terra ancestrale.
È una celebrazione della vita, del lavoro e del profondo legame di JB Blanc con la terra delle Alpilles. Al centro si trova il suo ritratto in due parti: una rappresentazione realistica del suo volto e una parte più soggettiva, che incorpora estratti dei suoi versi in provenzale. Questi versi sono un apprendistato del conteggio in provenzale, tradizionalmente tramandato dai nonni ai pitchouns. Lo sfondo è circolare e di un giallo luminoso, che evoca il sole brillante che bagna i paesaggi emblematici della Provenza. La frase sotto il ritratto è una rappresentazione simbolica dei bar di Entreconques, che evoca la terra familiare in cui il poeta contadino ha vissuto e lavorato per molti anni.
Jean-Baptiste BLANC, dit Lou Felibre di Baragno. (St Rémy de Provence 1877 – Maussane 1953).
Poeta e contadino provenzale nato a St Rémy de Provence, si trasferì a Maussane les Alpilles dove gestì a lungo il mas de Monblan.
Fine narratore, pubblicò i suoi scritti su riviste, in particolare su La Pignato, e poi in un volume dal titolo ingannevolmente dissoluto “Li passo-tèms d’un bon pèr rèn” (i divertimenti di un buono a nulla). Questa raccolta, pubblicata nel 1932 e di nuovo nel 1947, è stata scritta in provenzale. Jean-Baptiste BLANC assunse lo pseudonimo di Jan di Baragno (Jean des haies vives) in un periodo in cui il paesaggio delle Alpilles era più frammentato.
Fondò L’Escandihado baussenco nel 1928 con Poullinet, Cornille, Blanchet “Le Sauvage” e Charles-Henri Rieux “Charloun”.
È stato uno dei principali artefici del monumento in onore di Charloun Rieu a Les Baux de Provence.